Il sogno dell’Accademia è vedere che ciascuno, secondo i propri talenti e la propria vocazione, sia impegnato in un mestiere che ama fare, che svolge con competenza e passione al servizio del proprio talento, di una vocazione autentica e come dono da offrire agli altri.
Il sogno dell’Accademia è che siano bellezza, felicità, etica ed arte a guidare economia, politica e società e quindi i mestieri dell’uomo e delle donne.
Impegno dell’Accademia è quello di non consentire più che migliaia di talenti del Sud siano costretti a emigrare per potersi esprimere e che tutti coloro che rimangono non siano costretti a lavorare solo per fare soldi e sopravvivere lasciando nel cassetto delle speranze perdute le proprie vocazioni, soprattutto quelle artistiche, culturali e solidali.
Le arti della cultura del Sud e del Mediterraneo partono dalla terra, passano dall’artigianato per elevarsi fino alle arti più eccelse e al pensiero più denso di saggezza. Questa è la nostra vocazione, questa è la nostra natura, questo è il nostro futuro. Lontani dalla schiavitù di lavori inutili e dannosi si riscopre la felicità. Una felicità che certamente contemplerà la necessità di dignitosi riconoscimenti economici al frutto del nostro lavoro.
Riappropriarsi delle proprie vocazioni richiede il riappropriarsi della consapevolezza del proprio tempo e della propria natura.
• Sono vocazione e talento che devono guidare verso la scoperta del proprio mestiere.
• E’ necessario ristabilire un ecosistema culturale che favorisca l’ascolto delle vocazioni, l’espressione dei talenti e la valorizzazione economica dei mestieri neorinascimentali. L’Accademia nutrirà il terreno attraverso attività educative, di ricerca e progetti economici, sociali e culturali.
• I mestieri neo rinascimentali saranno quelli orientati ad una visione del futuro che contempla bellezza, giustizia, verità, etica, bene comune raccordando maestria, saper fare manuale, sensibilità e conoscenza interdisciplinare.
• I mestieri dovrebbero tendere all’arte, attraverso la tecnica, l’istinto e l’amore.
• Un economia fondata sui mestieri d’arte, culturali e sociali è un’economia evoluta, forte, autentica e stabile.
• Il mestiere di autentica vocazione produce felicità per chi lo pratica e per chi incontra i suoi frutti.
• L’Accademia favorirà la valorizzazione anche economica dei mestieri solidali senza i quali il neo rinascimento non può prender forma.
• L’Accademia favorirà la rigenerazione dei saperi che cominciano a disperdersi definitivamente, quei saperi che nascono dal genius loci del territorio e si sviluppano nelle coltivazioni agricole, nelle botteghe artigiane, nelle professioni e nelle imprese a vocazione territoriale.
• Il talento dei giovani deve essere rispettato nella sua natura solo così si potrà verificare che non solo è possibile vivere e lavorare al Sud, ma è possibile farlo esprimendo i propri talenti ed il proprio stile di vita. Tener viva la riscoperta la consapevolezza del proprio patrimonio storico-identitario-culturale è il primo tassello da rinvigorire in tutti i processi formativi ed educativi. Il mediterraneo offre chiare indicazioni sui mestieri di valore autentico sui cui potrò fondarsi il nuovo rinascimento.
• La buona tecnologia è al servizio dell’uomo e, soprattutto, accessibile all’uomo cioè appartenente ad una cultura materiale diffusa e disponibile a tutti.
Il lavoro è un’opera intrapresa.
È cura, coraggio, passione, vocazione, creatività,
visione di un futuro comune.
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La felicità non viene dal possedere un gran numero di cose, ma deriva dall’orgoglio del lavoro che si fa; la povertà si può vincere con un sistema costruttivo ed è di fondamentale importanza combattere l’ingiustizia anche a costo della propria vita. (Gandhi)
Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione alla felicità sulla terra. Ma questa è una verità che non molti conoscono. (Primo Levi)