Dosso Dossi, Giove Mercurio e la virtù 1523-1524, Cracovia, Castello di Wavel
L’Accademia pone al centro della sua poetica la ridefinizione della parola Economia, perché dalla giusta interpretazione di essa deriva il nuovo rinascimento, il benessere e la felicità comune. La distorsione del suo significato, invece, è giunta ad un punto tale da soffocare la vita piuttosto che curarla ed alimentarla ed è per questo che l’economia nella sua accezione “tradizionale-moderna” produce al contrario crisi esistenziali, finanziarie, ecologiche.
- L’Accademia del Rinascimento Mediterraneo promuoverà la diffusione, la conoscenza e l’applicazione del modello di Economia naturale, reale, vivente. Apprendendo dagli esempi internazionali già in atto e dalla cultura meridiana. L’economia mediterranea è un’economia reale e culturale, fondata sulla sapiente trasformazione e ricombinazione creativa e misurata di materie prime provenienti prevalentemente dalla terra.
- La Natura è “maestra dei maestri” in economia. A sostegno di attività sociali, culturali ed imprenditoriali saranno quindi progettati modelli economici neorinascimentali, nati su ispirazione del potere creativo e rigenerativo della biodiversità e della natura.
- A pagare il prezzo più alto per le misure errate di sviluppo sono le donne, le popolazioni locali, i coltivatori e le generazioni future. L’Accademia porrà particolare attenzione a queste fasce rese deboli dal sistema, ma che saranno forti e determinanti in un’economia neorinascimentale.
- L’economia reale e vivente è indissolubile dai luoghi e dai suoi abitanti. E’ da essi che prende vita ed è per essi che agisce. Pertanto è sul sostegno e sulla rinascita di forti economie locali, legate alle vocazioni dei territori che potrà sorgere un modello di economia globale. L’Accademia lavorerà per ricostituire il legame perduto tra localizzazione e ordinamento, funzioni che spettano all’economia.
- La globalizzazione delle merci e della finanza non è figlia dell’economia, ma delle speculazioni. La globalizzazione della comunicazione è figlia delle tecnologie che, con le reti digitali, hanno generato una dimensione parallela di spazio e tempo. L’economia rinascimentale saprà coniugare economie viventi locali aventi luoghi e risorse limitate con economie globali in cui i luoghi da riassegnare sono infiniti.
- La vita e, quindi, l’economia vengono dalla Terra. La terra è fonte di vita ed insegnamento e non si può assistere inermi all’annientamento della fertilità dei terreni e delle conoscenze contadine. L’Accademia, attraverso i “maestri della terra” promuoverà il recupero dell’agricoltura naturale da parte di ciascun individuo. La libertà, la salute e la felicità dipendono da questo.
- L’Accademia promuoverà l’”economia del dono”, leva straordinaria per la creazione di valori economici ed umani. La maggior parte di ciò che ha valore non è acquistabile con il denaro, ma si genera dalla fiducia e dalla reciprocità. L’Accademia attuerà iniziative che prevedono l’utilizzo di una propria “moneta generativa” che nascerà spontaneamente per generare circoli virtuosi.
- L’Accademia diffonderà l’”economia sostenibile” promuovendo la diminuzione della produzione e del consumo di merci che non sono beni e l’aumento della produzione e scambio di beni che non sono merci.
La parola “Economia” appartiene ad un altro universo semantico, essa deriva dal greco “Oikonòmia” parola composta da Oikos che vuol dire casa, ambiente, risorse, patrimonio e da Nomos (che deriva dal verbo nemein che vuol dire “distribuire”) ed indica il mettere e tenere in ordine, sostenere. Esiste, dunque un legame indissolubile tra l’ordinamento (il dover essere, fare) e i luoghi (l’essere), l’oikos di cui noi facciamo parte. Non esiste più un presidio della morale sull’economia, ma un’economia che si costituisce a modello di morale comune. Sarebbe sufficiente questo per intuire quanto il concetto attuale di economia, invece, si consideri staccato da tutto (tranne che al danaro, il che costituisce un’ennesima distorsione di senso) diventando paradossalmente il “luogo” (il mercato) intorno al quale tutto deve essere regolato e al quale tutto deve esser sottomesso. Ma dovrebbe venirci in soccorso il riflettere su un’altra parola chiave: “Ecologia”. L’”Ecologia” (dal greco: οίκος, oikos, “casa” o anche “ambiente”; e λόγος, logos, “discorso” o “studio”) è la disciplina che studia l’ecosfera, ossia la porzione della Terra in cui è presente la vita in aggregati sistemici detti “ecosistemi”, le cui caratteristiche sono determinate dall’interazione degli organismi tra loro e con l’ambiente circostante o ancora porzioni dell’ecosfera stessa (fonte wikipedia). Ecologia ed Economia sono dunque due facce della stessa medaglia, la prima studia il meraviglioso funzionamento della natura e la seconda se ne prende cura. Almeno così dovrebbe.
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“Il primo passo verso un mutamento di paradigma avverrà quando ricongiungeremo economia, società e natura. Quello successivo quando sostituiremo il PIL con unità di misura rappresentative di una ricchezza, un benessere e una felicità autentici. …Già Aristotele distingueva tra “crematistica” che è l’arte di far soldi ed “economia”, che è l’arte di vivere. Ecologia ed economia derivano entrambe da oikos (casa). Ebbene, l’economia deve tornare a casa, alle sue radici nella terra e nella società.” Vandana Shiva – Fare pace con la terra
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