Nuovo Rinascimento
Il Nuovo Rinascimento Mediterraneo
Il progetto umano, il nuovo umanesimo, è l’elemento essenziale da cui rinascere. Senza di esso anche la tecnologia più avanzata o i modelli operativi più razionali divengono privi di significato e le imprese prive di senso. È per l’appunto quel che accadde nel primo Rinascimento quando si usò l’Umanesimo come progetto unificante della polis, delle arti e dei mestieri.
E’ in atto un Nuovo Rinascimento e ciò che lo distinguerà dal primo Rinascimento non è solo nell’ampiezza, nella profondità e nella durata del cambiamento che ne conseguirà, ma soprattutto nella qualità.
Nel primo Rinascimento, la Natura, “Maestra dei Maestri” secondo una celebre definizione di Leonardo da Vinci, era considerata esempio di bellezza e di perfezione. L’Uomo, dunque, utilizzando la ragione che lo accomuna al Creatore, sentiva di poterla comprendere e tentare di riprodurla. E da questa riflessione che si evince la profonda differenza tra il Rinascimento del XV e XVI e quello che ci apprestiamo a vivere: il Nuovo Rinascimento Mediterraneo.
Il Nuovo Rinascimento si fonda su una nuova e più evoluta forma di umanesimo in cui l’Uomo non sarà più al “centro” o “al di sopra” della natura, ma “dentro” la natura. Un umanesimo in cui l’uomo non si eleva solo con l’ingegno, le abilità e la ragione, ma si eleva con la compassione, la sensibilità e la percezione. Talenti messi al servizio non di un piano di dominio della natura, ma di armonizzazione. Talenti ispirati dalla comprensione delle meraviglie e dei misteri della natura e impegnati non più a sfruttare le risorse ed i frutti che essa generosamente offre, ma per scoprire e vivere le connessioni tra gli equilibri della natura quelli degli esseri umani, assaporando la grande felicità e sconfinata ricchezza che ne derivano a tutti.
La sfida del Nuovo Rinascimento, inoltre, è quella di saper passare dal talento individuale di pochi illuminati al talento diffuso e collettivo, nelle arti, nell’economia, nella scienza e nell’arte del vivere. Una sfida che richiede un passaggio dal potere creativo dell’individuo al potere creativo collettivo, dal carisma personale al carisma collettivo.
Altra caratteristica fondamentale dell’intelligenza neorinascimentale è l’attenzione alla saggezza delle percezioni e delle proiezioni della natura femminile e dei sud del mondo. Il pensiero femminile ed il pensiero meridiano, lasciata alle spalle l’imposizione mentale del paradigma maschile-occidentale, cominciano finalmente ad essere ascoltati, compresi nella loro rivoluzionaria semplicità. Le donne ed i sud hanno nel sangue il valore della vita e della rigenerazione, del rinascimento, della resilienza. Saranno loro la nostra guida per una rinascita interiore.
Il Mediterraneo è il cuore pulsante del Nuovo Rinascimento, la sua natura inclusiva delle differenze è la matrice culturale che può ispirare il nuovo mondo, in cui le virtù delle differenti culture (nord, sud, occidente, oriente, femminile, maschile) entreranno in un dialogo virtuoso e intergenerazionale che sfocerà in continue nuove soluzioni evolutive, nuove libertà, nuove felicità.
La forza del Rinascimento dipenderà dalla rinascita del genius loci, dalla misura in cui rinasceranno i talenti meridiani; le vocazioni autentiche dei territori con i propri stili di vita e di pensiero; i mestieri e le arti; le piccole imprese locali; le risorse naturali; le attività sociali e culturali; le comunità fondate sull’amicizia e la fiducia. L’apertura al mondo è un dato talmente genetico del Rinascimento Mediterraneo da porre maggior attenzione alla rigenerazione locale, presupposto iniziatico per uno scambio continuo, generoso e autentico con ogni cultura altrettanto autentica.
Per potenziare il flusso neorinascimentale sorge l’Accademia del Rinascimento Mediterraneo.